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Supporto alle verifiche del GSE

Supporto alle verifiche del GSE


Nel momento in cui un impianto fotovoltaico entra in funzione è soggetto a possibili sopralluoghi e controlli da parte del GSE, allo scopo di verificare la legittimità delle pratiche di incentivazione. Negli ultimi anni le verifiche a campione si sono intensificate comportando, in caso di anomalie, la riduzione delle tariffe incentivanti o il loro decadimento con conseguente recupero delle somme percepite (in media circa il 10% dei procedimenti da esito negativo).

Da qui l’importanza per i produttori di una corretta attuazione dei regolamenti anche in fase di gestione dell’impianto. Ad essere interessati sono gli impianti di qualsiasi potenza e tipologia che abbiano ottenuto gli incentivi dal GSE.

Le violazioni più frequenti

La normativa che disciplina verifiche e sanzioni in materia di incentivi per le energie rinnovabili è contenuta nel Decreto Controlli (DM 31 gennaio 2014), in attuazione dell’art. 42 del D.Lgs. N°28 del 03/03/2011, nel quale sono illustrate le modalità organizzative e operative dei controlli, le attività in carico ai vari soggetti coinvolti, gli aspetti degli impianti oggetto di controllo nonché la lista delle violazioni rilevanti. Di seguito le principali:

  • Dati non veritieri o documenti falsi ovvero mancata presentazione di documenti indispensabili ai fini della verifica dell’ammissibilità agli incentivi;
  • violazione del termine per la presentazione dell’istanza di incentivazione e per l’entrata in esercizio;
  • indisponibilità della documentazione da tenere presso l’impianto, nel caso in cui se ne sia già accertata l’assenza nel corso di una precedente attività di controllo;
  • comportamento ostativo od omissivo tenuto dal titolare dell’impianto nei confronti del preposto al controllo o del gestore di rete;
  • manomissione degli strumenti di misura dell’energia incentivata;
  • alterazione della configurazione impiantistica, non comunicata al GSE, finalizzata ad ottenere un incremento dell’energia incentivata;
  • interventi di rifacimento e potenziamento realizzati in difformità dalle norme di riferimento ovvero da quanto dichiarato in fase di qualifica o di richiesta dell’incentivo;
  • inefficacia del titolo autorizzativo per la costruzione ed esercizio dell’impianto;
  • insussistenza dei requisiti per la qualificazione dell’impianto, per l’accesso agli incentivi ovvero autorizzativi;
  • utilizzo di componenti contraffatti o rubati.

Occorre ricordare che le specifiche e la documentazione relativa a ciascun impianto fa riferimento ai decreti e ai regolamenti che si sono avvicendati nel corso degli anni (dal Primo fino al Quinto Conto Energia).

Le sanzioni previste

Nel caso i controlli del GSE sull’impianto fotovoltaico evidenzino delle inadempienze o diano esito negativo scattano le sanzioni, in rapporto alla tipologia e alla gravita delle violazioni riscontrate. Nello specifico, le penalizzazioni comprendono la decadenza o riconfigurazione delle tariffe incentivanti, la ridefinizione della potenza incentivata e il mancato riconoscimento degli incentivi in parte del periodo di incentivazione.

Come avvengono i controlli

Gli impianti fotovoltaici oggetto di ispezione vengono individuati tramite sorteggio o a seguito di segnalazioni da parte dell’Unità Conto Energia. Nel corso delle operazioni di verifica è richiesta la presenza del titolare dell’impianto o di un suo delegato, che è chiamato ad esibire la documentazione richiesta. Al termine viene redatto un verbale, che viene trasmesso al GSE e rilasciato in copia al referente dell’impianto.

La documentazione da esibire

All’avvio del procedimento di verifica, il GSE comunica la documentazione da esibire relativamente al Conto Energia e alle caratteristiche dell’impianto fotovoltaico. I controlli possono interessare poi la documentazione riguardante gli adempimenti presso l’Agenzia delle Dogane o gli adeguamenti normativi stabiliti dall’AEEG. Per fare un esempio pratico, riportiamo alcuni dei documenti di cui deve essere in possesso un produttore relativamente ad un impianto fotovoltaico incentivato con il IV Conto Energia (DM 05/05/2011):

  • domanda di concessione della tariffa incentivante e relativa modulistica;
  • scheda tecnica finale d'impianto;
  • dichiarazione di essere proprietario dell’immobile destinato alla installazione dell’impianto;
  • elaborati grafici di dettaglio;
  • elenco dei moduli fotovoltaici e dei convertitori (inverter) CC/CA, con relativi numeri di serie;
  • fotografie dell’impianto e schema elettrico unifilare dell’impianto;
  • copia della comunicazione con la quale il Gestore della Rete ha notificato il codice POD;
  • copia dei verbali di attivazione dei contatori e di connessione alla rete elettrica;
  • relazione tecnica generale, che descriva i criteri progettuali e le caratteristiche dell'impianto;
  • copia del titolo autorizzativo;
  • eventuale dichiarazione del Comune competente attestante l’idoneità del titolo autorizzativo;
  • certificato di destinazione d’uso del terreno o certificato di destinazione urbanistica (CDU) con indicazione delle particelle catastali, qualora i moduli dell’impianto siano collocati a terra;
  • ulteriore documentazione necessaria nel caso di impianti con moduli collocati a terra in aree agricole come da prescrizioni del Decreto legislativo n. 28 del 2011.

Le anomalie che vengono riscontrate con maggiore frequenza consistono in problematiche relative ai moduli fotovoltaici, irregolarità di carattere amministrativo, relative alle modalità di installazione o a premi e maggiorazioni delle tariffe incentivanti, modifiche agli impianti e mantenimento delle tariffe incentivanti.

Problemi ai moduli fotovoltaici

Tra le più frequenti violazioni riscontrate dai controlli del GSE sugli impianti fotovoltaici troviamo l’utilizzo di moduli contraffatti (o rubati). Sono state riscontrate ad esempio anomalie sui sistemi di etichettatura dei moduli e sulle caratteristiche costruttive dei componenti, talvolta difformi da quelle dei prodotti certificati. Rientrano in questa casistica anche le etichette apposte al di sotto del vetro dei moduli con numeri di matricola non “regolamentari”. Altre violazioni possono interessare:

-conformità alle norme tecniche di settore CEI EN 61215/61646/62108 e CEI EN 61730-2;

-garanzia per almeno 10 anni contro difetti di fabbricazione;

-adesione a un sistema o un consorzio che garantisca il riciclo a fine vita;

-conformità del sito produttivo dei moduli alle norme ISO9001:2008, ISO 14001, OHSAS 18001;

-attestazione di controlli periodici in fabbrica a verifica del rispetto della qualità del processo produttivo e dei materiali utilizzati, in relazione allo stabilimento di produzione dei moduli fotovoltaici;

-certificato di Factory Inspection e di documenti necessari all’identificazione della provenienza dei prodotti a partire dai numeri di serie dei moduli.

Stando alla norma CEI EN 50380 (CEI 82-22) in materia di “Fogli informativi e dati di targa per moduli fotovoltaici”, le etichette e le targhe dei moduli fotovoltaici devono essere in materiale duraturo, devono essere apposte all’interno o sul modulo fotovoltaico e il numero di serie comprensivo di nome del costruttore deve essere apposto deve essere non amovibile e leggibile dopo l’installazione.

Irregolarità amministrative

Le irregolarità accertate dai verificatori del GSE riguardo autorizzazioni e pratiche di tipo amministrativo sono spesso dovute ad una legislazione di riferimento a tratti complessa e soggetta a diverse interpretazioni. I titoli autorizzativi possono pertanto mostrare discrepanze rispetto alla tipologia di impianto, la taglia, la data di conseguimento del titolo e l’ubicazione.

Particolarmente problematici da questo punto di vista risultano gli impianti incentivati dal Secondo Conto Energia che hanno beneficiato della legge “Salva Alcoa” (129/10). Nell’elenco di problemi più spesso contestati troviamo inesattezze nell’invio delle dichiarazioni di fine lavori, carenze nella documentazione che attesta il completamento dell’impianto di produzione entro i termini stabiliti e la non conformità dei materiali alle normative di riferimento. In rapporto alla gravità delle violazioni, il GSE può disporre il declassamento o decadimento della tariffa incentivante, con eventuali denunce penali per dichiarazioni mendaci.

Installazione non conforme

Un aspetto molto importante per accedere agli incentivi per il fotovoltaico sono le modalità di installazione dell’impianto che, secondo quanto stabilito nelle varie edizioni del Conto Energia, comportano diverse tariffe incentivanti e determinate specifiche tecniche da rispettare. Così ad esempio, occorre distinguere gli impianti fotovoltaici su edifici da quelli installati su tettoie, pergole e pensiline. Questi ultimi devono essere elementi costruttivi del manufatto stesso, mentre invece in molti casi i moduli risultano installati su strutture esistenti, contravvenendo alle prescrizioni della normativa. Con conseguente declassamento o decadenza della tariffa.

Premi e maggiorazioni degli incentivi

Il Conto Energia prevedeva l’istituzione di una serie di premi e maggiorazioni delle tariffe incentivanti. Di seguito alcuni dei requisiti che davano accesso al bonus:

-impianti costituiti principalmente da componenti fabbricati in UE;

-impianti installati in sostituzione di coperture in eternit o amianto;

-impianti situati in zone industriali, commerciali, cave o discariche esaurite, aree di pertinenza di discariche o siti contaminati;

-impianti realizzati dalle Pubbliche Amministrazioni.

Le casistiche citate sono riconducibili a diverse normative di riferimento per quel che riguarda le prescrizioni tecniche e burocratiche. In caso di verifiche da parte del GSE, è necessario avere a disposizione tutta la documentazione necessaria.

Modifiche agli impianti

Qualora un impianto fotovoltaico subisca dei cambiamenti nel corso del tempo, occorre accertarsi di essere in regola con i requisiti normativi, così da continuare ad accedere alle tariffe incentivanti e non incorrere in sanzioni a seguito di eventuali controlli. Basti pensare alle modifiche di carattere progettuale come spostamenti o sostituzioni di componenti, modifiche giuridiche come cambi di titolarità dell’impianto, modifiche di carattere commerciale o amministrativo (come cambi di IBAN del soggetto responsabile). In tutti questi casi occorre attestare la compatibilità delle modifiche con le specifiche stabilite dal GSE.

Cosa possiamo fare per voi

OMNIA SRL Professional Advisor mette a disposizione del cliente un supporto tecnico qualificato per la corretta gestione di tutti gli adempimenti normativi. Una scelta sicura per evitare il rischio di penalizzazioni in caso di verifiche da parte del GSE.

Il nostro staff avrà cura di accertare che la progettazione dell’impianto sia in linea con le prescrizioni stabilite dai diversi enti di pertinenza. In caso di difformità o inadempienze, verrà predisposta la documentazione “AS BUILT” conforme alla norma CEI 0-21, funzionale anche agli scopi manutentivi.

Se invece il Vostro impianto è ormai obsoleto e necessita di essere riqualificato, saremo in grado di indicarti la soluzione più efficace per ottimizzarne le performance produttive (Revamping).

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